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Notte di incendi in Puglia. A San Cataldo bruciati 90 ettari con danni a ville e giardini

Notte di lavoro per una cinquantina di unitá tra operatori del servizio anti incendio boschivo dell’Arif, l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali, vigili del fuoco, carabinieri forestali, protezione civile e volontari. Continua a bruciare il rogo di Vieste San Felice, nel Foggiano, dove sono ripresi i lanci dal cielo con Canadair arrivati da Lamezia Terme. Per precauzione è stato richiesto il distacco delle linee elettriche della zona.
Anche l’incendio di Monte Sant’Angelo, con un nuovo fronte di fuoco, continua a bruciare ed è stato richiesto l’intervento aereo. Ieri, a Vieste, il sindaco Giuseppe Nobiletti è stato costretto, per sicurezza, a far evacuare tre hotel con oltre 2mila turisti.
A San Cataldo, nel Leccese, stamattina sono iniziate le operazioni di bonifica: il primo bilancio è di 90 ettari bruciati con tutta la pineta inghiottita dalle fiamme. Bruciate anche cinque villette, due auto, una sessantina di giardini , e decine di gazebo.
La cosa che preoccupa è il vento di maestrale che non agevola le operazioni di spegnimento e bonifica, oltre all’alto rischio di ripresa dei roghi.

Ieri sono stati 115 gli incendi in Puglia, complessivamente, fra i quali una ventina importanti con interessamento di aree boschive. I dati sono della Protezione civile pugliese.

 “Bisogna fermare la mano di questi criminali. Bisogna trovare un modo per arginare questi episodi”. Così il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti. Il primo cittadino è certo che “dietro questi episodi ci sia la mano dei piromani, anche perchè già ieri mattina all’alba un altro incendio ha interessato alcuni camping presenti sul lungomare Mattei nel centro di Vieste, poi nel pomeriggio baia San Felice che già una decina di giorni prima era stata interessata da un incendio”.
“Alle 7.45 di stamani – continua Nobiletti – è giunto il canadair e ha iniziato i lanci di acqua su un fronte di fuoco ancora accesso nei pressi di un punto della baia impervio, difficile da raggiungere con i mezzi da terra. Non si può stare con una disponibilità ridotta di mezzi aerei. Se ieri fosse intervenuto subito un canadair avremmo evitato di dover guardare
il fuoco avanzare e distruggere parte di macchia mediterranea”.
Stamani, intanto, i turisti stanno facendo rientro nelle tre strutture ricettive evacuate. “Sono tutte agibili, non hanno
subito conseguenze e gli ospiti possono tornare tranquillamente – continua il primo cittadino – voglio ringraziare tutti coloro che da ieri sono impegnati nel fermare le lingue di fuoco, nelle attività di bonifica, vigili del fuoco, forze dell’ordine, volontari della protezione civile, cittadini e personale delle strutture ricettive che hanno fornito assistenza e ricovero ai turisti”.

L’ARCIVESCOVO CONTRO I PIROMANI – “Il forte vento e l’erba inaridita per la calura e per mancanza di piogge, hanno alimentato gli incendi e i disagi, ma va denunciato con chiarezza che i roghi sono provocati da mani fomentatrici di odio verso il Creato e la popolazione: si tratta di gesti criminali, motivati da una pura logica criminale. Le azioni individuali devono essere sempre attente e rispettose del Creato, che adorna il nostro meraviglioso Gargano ricco di boschi, pinete, spiagge, luoghi panoramici, camping, piazze, vicoli e strade, con gesti e scelte che ci rendono operatori di Giustizia e Pace”. Così l’arcivescovo della diocesi di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo, padre Franco Moscone, dopo gli incendi che si stanno sviluppando in provincia di Foggia. “Mi rivolgo oggi ai numerosi turisti che oltre alla paura dell’incendio hanno subito gravi disagi e difficoltà: care amiche e amici – afferma – vi chiedo perdono per quanto accaduto e sono al vostro fianco, al fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica”. “Urge, tuttavia”, sottolinea ancora Moscone, “trasformare i nostri cuori, i nostri stili di vita e le politiche pubbliche che governano le nostre società. Invito tutti ad accogliere realmente l’appello lanciato dal Pontefice di alzare la nostra voce per fermare questa ingiustizia verso i nostri figli, che subiranno gli impatti peggiori del cambiamento climatico”.
L’arcivescovo conclude rivolgendosi ai sindaci di Monte Sant’Angelo, Vieste, Cagnano Varano, ai quali “oltre che porgere solidarietà, appoggio pienamente l’opera fattiva da loro svolta e condivido la loro denuncia dei gravi misfatti operati in più luoghi del nostro amato Gargano da mani di criminali che distruggono la nostra bella terra e mettono a repentaglio l’economia turistica del territorio che mostra nell’accoglienza di milioni di persone, autentica professionalità e sensibilità”.

Stefania Losito

 
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