Esplosione anche in Russia vicino al ponte di Crimea: a fuoco una raffineria
La scorsa notte Mosca ha lanciato attacchi aerei su Kiev ed altre città ucraine, inclusa Odessa, senza provocare vittime. Sarebbero in totale 24 i droni kamikaze lanciati dalla Russia sull’Ucraina. Almeno 18 di essi sono stati distrutti secondo l’Aeronautica delle Forze Armate ucraine.
Gli attacchi, ha precisato l’Aeronautica, sono stati effettuati dalle direzioni settentrionale e meridionale e sono stati lanciati dalla regione di Bryansk e dalla costa orientale del Mar d’Azov. Esplosioni sono state udite anche a Zaporizhzhia, mentre allarmi aerei sono risuonati in sette regioni.
L’offensiva potrebbe essere stata lanciata come ritorsione all’esplosione, avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì, di un drone sulla cupola del Cremlino, di cui non è ancora chiaro l’autore. Nelle immagini circolate su Telegram si vede un oggetto bianco che precipita verso la cupola e poi esplode. Il video è accompagnato dalla didascalia “Moment udara”, il momento dell’attacco.
Secondo Mosca “volevano uccidere il presidente Putin”. Kiev ha smentito: “Non c’entriamo, è una mossa russa per attaccare su larga scala” e Zelenski ha ribadito di voler lasciare Putin al tribunale e non agli attacchi. L’ambasciatore russo negli Usa, Anatoly Antonov, ha fatto sapere che Mosca risponderà all’attacco al Cremlino quando lo riterrà necessario e lo farà in maniera dura e inevitabile “in base alle valutazioni della minaccia che Kiev ha creato per la leadership del nostro Paese”.
Intanto, sempre nella notte, un altro drone ha comunque colpito anche la Russia. Attaccata la raffineria di Ilsky, nella regione di Krasnodar, nel sud del Paese. Il serbatoio ha preso fuoco. La Cnn riporta che l’incendio interessa un’area di 1.200 metri quadrati. L’impianto si trova vicino al ponte di Crimea, colpito dalle forze ucraine lo scorso ottobre.
Gianvito Magistà