È ancora in fuga l’autore della strage avvenuta ieri sera a Solingen, in Germania, dove un uomo armato di coltello ha ucciso tre persone e ferito nove persone, di cui cinque in modo grave, durante la festa per i 650 anni della fondazione della città tedesca. A perdere la vita una donna e due uomini originari di Solingen e Düsseldorf. Stando ai video finora analizzati dalle forze dell’ordine, l’attentatore avrebbe colpito direttamente alla gola. Gli investigatori, tuttavia, non possono ancora divulgare un identikit del ricercato, pur avendo acquisito diverse testimonianze. Fermato, intanto, un 15enne che potrebbe essere collegato all’attentato. Il giovane, secondo gli inquirenti, sarebbe stato sentito parlare in un colloquio sospetto con un’altra persona poco prima dell’attentato, ma non è ancora chiaro se il colloquio fosse proprio con l’attentatore.
Panico anche in Francia, dove si è verificata un’esplosione davanti alla sinagoga di La Grande-Motte, nel sud del Paese. Ferito un poliziotto, mentre il ministro degli Interni dimissionario, Gérald Darmanin, ha parlato su X di un atto “manifestamente criminale”. Sono almeno due le auto incendiate davanti alla sinagoga, secondo la gendarmeria. Una di esse, a quanto si apprende, conteneva una bombola di gas. “Si sta facendo di tutto per trovare l’autore di questo atto terroristico”, ha commentato il presidente francese, Emmanuel Macron. La Procura nazionale antiterrorismo ha avviato un’inchiesta. “All’interno della sinagoga”, si legge in una nota, “c’erano cinque persone, tra cui il rabbino, che non sono rimaste ferite. Le indagini proseguono attivamente per consentire l’arresto dell’autore o degli autori”. Una fonte vicina alle indagini ha però parlato della presenza, sul luogo dell’attentato, di una persona con una bandiera palestinese.
Vincenzo Murgolo