
Case-vacanza fronte mare sconosciute al fisco o irregolari. Strutture in cui veniva ufficialmente svolta una attività ricettiva a conduzione famigliare e in cui invece c’erano anche dipendenti impiegati in nero. I finanzieri di Bari, lungo la costa fino a Monopoli, hanno controllato 20 unità, scoprendo un’evasione fiscale di oltre 2,2 milioni di euro e un mancato versamento dell’Iva pari a più di 320mila euro.
In quattro strutture “è stata riscontrata l’assenza di qualsivoglia comunicazione obbligatoria, con esercizio abusivo dell’attività di affittacamere”, mentre in altri casi “è stato accertato come l’attività ricettiva non fosse a gestione famigliare ma avesse assunto le caratteristiche e modalità tipiche di una attività imprenditoriale” senza che fossero però state rispettate le regole amministrative e fiscali. Come avveniva a Monopoli, dove sono state scoperte strutture
risultate “completamente sconosciute al fisco e che hanno evaso ricavi per oltre un milione di euro”, fanno sapere i finanzieri evidenziando che “la metà delle strutture controllate hanno dichiarato redditi non corrispondenti a quelli effettivamente incassati”.
Sono state riscontrate, poi, violazioni amministrative come la mancata esposizione della targhetta identificativa della
tipologia della struttura ricettiva, del codice alloggio e del tariffario aggiornato oltre a violazioni delle disposizioni
regionali, contravvenendo in alcuni casi all’obbligo di procedere all’identificazione degli ospiti. Tutte le anomali riscontrate sono state segnalate all’autorità giudiziaria.
Stefania Losito