Alcuni degli artisti più famosi della scena musicale italiana si sono dati appuntamento in piazza Duomo a Milano per mettere in atto un flash mob a favore della musica e dei lavoratori del mondo dello spettacolo, uno dei settori più colpiti dall’emergenza coronaviurus.
Lodo Guenzi leader de Lo Stato Sociale, Levante, Manuel Agnelli, Ghemon, Cosmo, diodato sono stati presenti in piazza nella giornata del 21 giugno in cui ricorre la giornata della musica.
I cantanti in piazza hanno deciso di vestirsi di nero, a lutto, e rimanere in silenzio davanti al duomo per alcuni minuti per sensibilizzare il gobverno e tutti sulle condizioni dei lavoratori del mondo della musica. Tra le richieste fatte c’è l’urgenza di una indennità per tutti i lavoratori dello spettacolo sino a che non sarà
possibile una reale ed effettiva ripartenza del settore.
Circa una settimana fa la protesta era partita sui social: gli artisti italiani avevano postato una propria foto mentre reggevano un cartello con nome e cognome e #iolavoroconlamusica.
Manuel Agnelli, cantautore e leader degli Afterhours oltre ad essere giudice di X Factor a margine della portesta ha detto: “Il mondo della musica va riformato. Ci sono delle priorita’ e delle urgenze che vanno
risolte. I lavoratori a chiamata sono quelli che sono rimasti a casa senza sostegno ed e’ giusto fare una battaglia per loro perche’ abbiano gli stessi diritti degli assunti, l’indennita’ di disoccupazione. Un futuro senza musica non si rischia, ma non e’ da ieri che la musica viene sottostimata a livello di Pil e importanza sociale. Credo, però che sia compito nostro mettere la giusta pressione anche al governo, che ha tante cose a cui pensare e pensa prima a chi gli rompe le p….. Quindi facciamolo anche noi”.
Protesta anche Diodato che dichiara: “Spero che questa giornata faccia proprio rumore e che faccia arrivare la voce di tanti professionisti che lavorano nel mondo della musica al governo, affinche’ prenda in considerazione gli emendamenti che sono stati presentati dal settore e che fino ad ora sono stati ignorati. La musica è un’economia importante e ci dispiace non essere presi in considerazione. Questa battaglia la facciamo per tutti coloro che ci permettono di fare il nostro lavoro, anche dietro le quinte e noi cerchiamo
di essere un megafono anche per loro”.
Angela Tangorra