Leader indiscusso della Fia, fu travolto nel 2008 dallo scandalo dei festini nazisti
Mosley – E’ morto all’età di 81 anni Max Mosley, uno dei personaggi più influenti nel mondo dei motori. Capo indiscusso della Formula Uno per oltre trent’anni, la sua leadership è stata messa in discussione da diversi scandali, alcuni a luci rosse.
L’impronta nazista – Suo padre, Oswald Mosley, politico inglese, fonda nel 1932 l’Unione dei fascisti britannici. Max Mosley, dopo una breve esperienza da pilota in Formula 2, abbandona i box per dedicarsi alla carriera da manager delle corse. Crea la “Foca” (Formula One Constructors Association), con Bernie Ecclestone, Frankie Williams e Ken Tyrrell. L’ascesa al potere è lunga e sistematica, sino alla presidenza della Fia, che governa la Formula Uno.
Lo scandalo – Nel 2008, il quotidiano inglese “News of the World” pubblica alcuni frame estratti da un video di cinque ore, con espliciti riferimenti sessisti e alla dittatura nazista. Malgrado le polemiche, l’assemblea generale della federazione conferma la fiducia. Il 24 giugno del 2009, Mosley annuncia il ritiro dalla scena. Rinuncia alla presidenza della Fia; al suo posto subentra l’ex team manager della Ferrari, Jean Todt, fortemente sostenuto da Mosley.
Michele Paldera