Un operaio di 47 anni, Alessandro Rosciano, originario di Manfredonia, in provincia di Foggia, è morto dopo essere stato schiacciato da una lastra di calcestruzzo all’interno del cantiere in cui stava lavorando, a San Giovanni Rotondo, nel Foggiano.
La dinamica dell’incidente è in fase di ricostruzione. Secondo quanto appreso, Rosciano stava realizzando vasche per il recupero dell’acqua piovana del cantiere. La lastra di cemento, che pesava diversi quintali, è caduta da una gru, schiacciandolo. Quando i medici del 118 sono arrivati sul posto per l’uomo non c’era più nulla da fare. Sull’accaduto la pm Giulia Falchi, della Procura di Foggia, ha aperto una indagine a carico di ignoti. Nei casi di morte sul lavoro, tra le ipotesi di reato c’è anche l’omicidio colposo.
Dopo l’incidente la Cgil Puglia ha ricordato l’allarme lanciato pochi giorni fa: 41 morti sul lavoro in Puglia nei primi sei mesi dell’anno. E ha chiesto alla Regione di riaprire il confronto sulla sicurezza. La Uil Puglia ha sottolineato che si tratta di “una strage che l’edilizia più di altri sta pagando in termini di vite umane”.
Alessandro Rosciano non era sposato e non aveva figli. La sua passione era allevare uccellini. “Era un grande allevatore di canarini, conosciuto in tutta Europa perchè aveva ottenuto diversi premi alle mostre anche internazionali”, ha ricordato Piero Russo, suo amico e presidente dell’associazione ‘Ornicoltori di Capitanata Federico II’. “Stava progettando il suo futuro – ha proseguito – perchè aveva intenzione di diventare giudice ornitologo. Proprio ieri abbiamo parlato di questa possibilità che, ahimè, non si realizzerà mai. Era amico di tutti e molto spesso regalava animali anche ai bambini in difficoltà. Una persona estremamente generosa”.
Michela Lopez