Il presidente ucraino si dice comunque sempre pronto a nuovi colloqui con la Russia
Il premier britannico Boris Johnson è volato a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “e mostrare la sua solidarietà al popolo ucraino”, ha riferito un portavoce di Downing Street, aggiungendo che i colloqui si concentrano su ulteriori aiuti “militari e finanziari” offerti dalla Gran Bretagna. Johnson è il primo leader del G7 a recarsi a Kiev dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio scorso. Ieri c’era stata la visita della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Alcune foto dell’incontro sono state pubblicate sui profili uffici di Zelensky, che oggi si è detto comunque sempre pronto a nuovi colloqui con la Russia nonostante l’orrore per le stragi. Intanto von der Leyen ha annunciato che “Oggi abbiamo raccolto 9,1 miliardi di euro per le persone in fuga dall’invasione russa all’interno dell’Ucraina e all’estero”, mentre è in corso a Varsavia l’evento finale della campagna di raccolta fondi internazionale ‘Stand up for Ukraine’.” Arriveranno altri fondi, continueremo a fornire sostegno. Una volta che le bombe avranno smesso di cadere, aiuteremo il popolo ucraino a ricostruire il proprio Paese”, ha assicurato la presidente della Commissione. Anche l’Italia continua ad inviare aiuti. “Nelle ultime settimane – ha detto il premier Mario Draghi – il governo ha stanziato nuovi fondi per aiutare i rifugiati ucraini a far fronte alle loro spese quotidiane, vale a dire cibo, medicine e materiale scolastico. In tutto, abbiamo stanziato circa 500 milioni di euro per sostenere gli ucraini che arrivano in Italia e 110 milioni in assistenza finanziaria per il governo ucraino”.
Intanto arrivano altre testimonianze sulle stragi che sarebbero state compiute dall’esercito russo. Si aggrava il bilancio delle vittime civili di Bucha. “Secondo le autorità cittadine, risultano al momento complessivamente 360 civili uccisi, compresi almeno 10 bambini”, scrive la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmyla Denisova su Telegram. L’ultimo bilancio era di 320 persone uccise. A Bucha, dove i russi hanno creato una camera delle torture, secondo i sopravvissuti c’era il quartier generale del leader ceceno Kadyrov, scrive Denisova, aggiungendo che i russi hanno sparato in faccia alle persone, bruciato i loro occhi, tagliato parti del corpo e torturato a morte adulti e bambini.
Anche da Makariv, dove sono stati trovati i corpi di 133 persone torturate, arrivano notizie terribili: “In alcune case i militari russi hanno lanciato le granate nei rifugi, perchè non volevano ci nascondessimo”. Lo hanno raccontato gli abitanti all’inviato dell’ANSA sul posto. Altri hanno anche riferito di “spari alle auto in stradadagli elicotteri dell’esercito russo. I gruppi di militari si alternavano – spiegano ancora gli abitanti – e gli stessi soldati ci dissero di scappare perchè sarebbero arrivati gli udmurt e i buryat”, aggiungono riferendosi all’etnia dei miliziani provenienti dalla zona in cui viene addestrata la brigata dell’estremo oriente russo che avrebbe compiuto i massacri di Bucha.
Mauro Denigris
foto da Zelenskiy official