“E’ vero che il nostro sistema ordinamentale per il referendum in realtà prevede tre possibilita’ da parte del cittadino quella di votare si, di votare no e da un significato qualificante all’astensione per via del quorum, ma incitare all’astensione è una vigliaccheria istituzionale se in realtà è un modo per far prevalere surrettiziamente il no”. Con queste parole l’avvocato costituzionalista ed editorialista, Gianluigi Pellegrino, parlando ai microfoni di Radionorba, commenta le parole del presidente della Consulta Grossi sul “dovere” di partecipazione al voto del referendum e l’invito del premier Renzi a non andare a votare. “Votare in una democrazia è un diritto-dovere perché attiene alla partecipazione e al modo di formazione delle nostre istituzioni rappresentative, certo – spiega Pellegrino – le elezioni politiche sono diverse dal referendum perché al referendum viene proposto un quesito specifico, e da noi è previsto solo il referendum abrogativo. Tre le possibili decisioni del cittadino: votare sì, votare no e dare un significato all’astensione”, precisa a Radionorba.
“Il referendum prevede un quorum ed è solo abrogativo perché la nostra è una democrazia parlamentare e quindi attribuisce maggiore rilievo alla volontà del Parlamento, abrogabile dal popolo solo al ricorrere di eventuali condizioni – continua ai microfoni di Radionorba – ci sono materie (quella fiscale, ad esempio) in cui non è consentito, e questo fa sì che si affermi il carattere parlamentare della nostra democrazia”. “Cosa diversa – continua Pellegrino – è incitare all’astensione. Questo è in qualche modo una vigliaccheria istituzionale. Significa utilizzare una somma artefatta tra chi effettivamente si astiene perché agnostico rispetto a
quella soluzione e chi invece finisce con l’astenersi come modo surrettizio di far prevalere il no. Un modo di sommare due flussi dell’opinione pubblica che però non sono convergenti”. “Se una forza politica ritiene che a un referendum bisogna votare no, allora dovrebbe chiedere questo – prosegue parlando a Radionorba – prendersi il vento in faccia e spiegare ai cittadini perché votare no. Pur essendo un atteggiamento legittimo l’astensione”. Il costituzionalista conclude l’intervista a Radionorba con un pensiero. “L’invito a non andare a votare al referendum significa non andare a votare. Perciò il Presidente della Repubblica Mattarella invita al voto. Con l’astensionismo in generale si rischia di morire”.
Maurizio Angelillo