Dopo 2 anni di stop causa Covid, torna la parata del 2 Giugno per la festa della Repubblica. Complessivamente in via dei Fori Imperiali, a Roma, sfileranno in cinquemila, tra personale militare e civile, ma anche 170 cavalli e 22 elicotteri e mezzi pesanti. Ad aprire la manifestazione, come avviene ormai da qualche anno, una rappresentanza dei sindaci con la fascia tricolore, seguita dal personale della sanità civile e il passaggio di un elicottero del 118, a simboleggiare tutti coloro che sono stati impegnati in prima linea contro la pandemia che così duramente ha colpito il Paese. Non mancherà il tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori.
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla presenza delle più alte cariche Istituzionali, ha reso omaggio all’Altare della Patria con la deposizione di una corona d’alloro con nastro tricolore. Presenti, tra gli altri, il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro della difesa Lorenzo Guerini, i presidenti di Senato e Camera Fico e Casellati. “Come settantasei anni fa – ha affermato Mattarella in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone – ribadiamo le ragioni che hanno spinto il popolo italiano, dopo le sofferenze di due guerre mondiali e della dittatura, a percorrere il lungo cammino verso uno Stato democratico, i cui valori di libertà, pace, uguaglianza e giustizia, diventarono i principi di supremo riferimento per i cittadini e il Paese”. “Le Forze Armate – ha proseguito – si confermano una risorsa preziosa, come evidenziato anche dalle vicende della gestione della pandemia” .
Inevitabile il riferimento alla guerra in Ucraina. “La pace – ha sottolineato il presidente – non si impone da sola ma è frutto della volontà e dell’impegno concreto degli uomini e degli Stati. Una pace basata sul rispetto delle persone e della loro dignità, sull’utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle crisi tra Nazioni; una pace basata sul rispetto dei diritti umani”. “L’Italia e tutta la comunità internazionale, hanno un ruolo centrale nel favorire il dialogo. La nostra esperienza ci ha mostrato come si possa costruire una convivenza stabile e duratura, anche all’indomani di conflitti sanguinosi. Lo ribadiamo oggi mentre siamo a fianco dell’aggredita Ucraina”.
Michela Lopez