Nello Musumeci ha rassegnato le dimissioni da presidente della Regione Sicilia. L’annuncio è arrivato attraverso un post su Facebook del diretto interessato, che ha parlato di decisione “sofferta e meditata”. Si voterà dunque il 25 settembre, in concomitanza con le elezioni politiche. Tra i motivi elencati dallo stesso Musumeci, oltre al rischio di tenere chiuse le scuole un giorno in più se si votasse alla scadenza naturale della legislatura (6 novembre), al rischio di votare in concomitanza con una nuova ondata di casi Covid e a un prolungamento della campagna elettorale rispetto a quella nazionale, c’è anche quello legato ai costi. Se si dovesse votare in due date distinte, ha sottolineato il governatore uscente, la Regione dovrebbe affrontare una spesa di 40 milioni di euro a fronte dei 20 cui si farebbe fronte votando nello stesso giorno delle politiche.
Da sciogliere, a questo punto, il nodo relativo alla coalizione di centrodestra. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è la principale sponsor della ricandidatura di Musumeci. Da Forza Italia il presidente dell’Assemblea regionale, Gianfranco Miccicché, strenuo oppositore di un eventuale ‘Musumeci-bis’, ha lanciato l’ipotesi che porta all’ex ministro Stefania Prestigiacomo, mentre da Lampedusa il leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato che presto sceglierà il nome del candidato. Il centrosinistra punterà invece su Caterina Chinnici, figlia di Rocco, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1983, e vincitrice delle primarie cui ha partecipato anche il Movimento 5 Stelle. Per la Regione correrà anche l’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca, da mesi in campagna elettorale.
Vincenzo Murgolo