Sarà stato un brano che faceva riferimento alla mafia a convincere il Comune di Foggia (commissariato perché da agosto 2021 è stato sciolto per infiltrazioni mafiose) a cancellare, due giorni prima dell’esibizione, un concerto di un cantante neomelodico, Gianni D’Angelo, programmato per l’8 dicembre nel rione Martucci, nell’ambito nel cartellone degli eventi “Natale insieme”. “Contenuti e modalità espressive” non sono “corrispondenti al sentire dell’Ente”, si legge nella decisione dei commissari. Il cantante ha annunciato che chiederà al Comune il risarcimento per danno morale conseguente alla violazione della sua immagine artistica.
Il passo indietro è stato disposto con provvedimento dirigenziale nel quale si spiega che “il percorso degli artisti non è meritevole di totale apprezzamento e sostegno per contenuti e modalità espressive, seppur non strettamente inerenti al progetto proposto” e che quindi il Comune non ritiene “di promuovere tali forme di espressione artistica in quanto non corrispondenti al sentire dell’Ente”.
“Non abbiamo ben chiaro a cosa faccia riferimento il Comune di Foggia quando parla di espressione non corrispondente al sentire dell’Ente – ha detto il legale del cantante, l’avvocato Vincenzo Paglia – Forse, ipotizziamo, crediamo si faccia riferimento al brano del mio assistito uscito un anno fa dal titolo “Malavita” ma che non è affatto un brano che inneggia alla criminalità organizzata”. “Al contrario – spiega il legale – è un pezzo musicale che vuole essere un invito ai giovani a stare lontano da quel mondo e da quelle logiche”.
Stefania Losito