Cosimo e Vincenzo Calò, rispettivamente padre e figlio, nonché fratello e nipote di Antonio Calo’, l’uomo ucciso a fucilate insieme alla moglie nella sua abitazione nelle campagne di Serranova, borgata del Brindisino, sono stati ascoltati per più di tre ore nella caserma dei carabinieri di San Vito dei Normanni come persone informate dei fatti e non sono stati assistiti da alcun legale. All’uscita padre e figlio non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Al momento non risulta che ci siano persone iscritte nel registro degli indagati. S’indaga su presunti dissidi familiari. Ieri sera Cosimo ha subito una perquisizione al termine della quale i carabinieri gli hanno sequestrato un fucile che a dire dell’uomo avrebbe acquistato qualche settimana fa. Non è chiaro il perché di questa nuova convocazione in caserma. Le indagini dei carabinieri sul duplice omicidio di Antonio Calo’ e Caterina Martucci, avvenuto mercoledi’ scorso con colpi di fucile, si starebbero concentrando in ambito familiare. Al centro dei presunti dissidi ci sarebbe sia l’eredità di un casolare lasciato da Angelo, un altro dei sette fratelli Calò morto due anni fa, sia un vecchio terreno di proprietà della vittima.
Michela Lopez