Un giornalista americano, Brent Renaud, è stato ucciso e due suoi colleghi sono rimasti feriti ad Irpin, nei sobborghi di Kiev, dalle forze russe. Lo annunciano le forze di sicurezza ucraine. Stavano filmando la fuga dei profughi, quando sono stati sorpresi da colpi di arma da fuoco ad un checkpoint. Renaud è stato colpito al collo ed è morto all’istante. In un primo momento si era appreso che Renaud lavorava per il New York Times, ma il quotidiano ha precisato che il cronista, ‘fotografo e regista di talento’, aveva collaborato con la testata in passato, ma non era in Ucraina per il quotidiano. Dura la reazione della Casa bianca affidata al consigliere per la sicurezza nazionale, Sullivan: “Se il fatto sarà confermato la risposta sarà adeguata” ha affermato.
Intanto il conflitto russo-ucraino si sta espandendo verso ovest ed è sempre più vicino ai confini con l’Unione Europea. Le truppe russe hanno lanciato attacchi aerei sul centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza di Javoriv, a metà strada fra Leopoli e il confine polacco, da cui dista circa 25 km. Nel centro è attivo anche personale straniero. Sarebbero stati lanciati una trentina di missili che avrebbero provocato 35 morti e 57 feriti. Le forze armate russe hanno colpito anche la base aerea di Ivano-Frankivsk. Continuano i bombardamenti anche a Mariupol, mentre a Leopoli sono suonate le sirene d’allarme in pieno giorno. Un bombardamento russo sulla città meridionale di Mykolaiv, circa 100 km ad est di Odessa, ha causato nove morti.
Nuovi colloqui tra la delegazione russa e quella ucraina riprenderanno domani, ma ancora in videoconferenza. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e negoziatore di Kiev, Mykhailo Podoliak, ha detto oggi di aspettarsi “risultati concreti” nei prossimi colloqui con la Russia. Mosca “è diventata molto più sensibile alla posizione ucraina” e “ha iniziato a parlare in modo costruttivo”, ha aggiunto Podoliak in un video pubblicato sul suo profilo Twitter. “Le nostre proposte sono sul tavolo. Sono molto forti. Tra queste – ha spiegato – ci sono il ritiro delle truppe e il cessate il fuoco”.
Sono almeno 596 i civili uccisi dall’inizio del conflitto in Ucraina, 18 giorni fa. Tra questi, 43 sono bambini. Lo afferma l’ufficio dell’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani, secondo cui i civili feriti sono saliti a 1.067, di cui 57 bambini. Nel precedente bilancio di sabato, l’agenzia delle Nazioni Unite aveva parlato di 579 vittime e 1.002 feriti.
Michela Lopez