Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ha convocato per stasera a Tel Aviv il gabinetto di guerra per fare il punto sulla liberazione degli ostaggi catturati da Hamas. La riunione del gabinetto di guerra, secondo l’ufficio del premier, è prevista per le 18 locali (le 17 italiane), quella del gabinetto politico alle 19 e quella del governo alle 20. “Spero che avremo buone notizie fra breve”, ha riferito lo stesso Netanyahu. Ottimista il governo del Qatar, secondo cui i colloqui sugli ostaggi di Gaza si trovano nel “punto più vicino” all’accordo dall’inizio della guerra. Per il portavoce del ministero degli Esteri, Majed Al-Ansari, i negoziati hanno raggiunto una “fase decisiva e finale”. Intanto un membro dell’Ufficio politico di Hamas, Khalil Al-Hayya, ha affermato, come riporta l’emittente ‘Al Jazeera’, che si sta ancora aspettando la risposta di Israele “all’accordo di tregua umanitaria” dopo che la fazione palestinese “ha già consegnato la sua risposta all’Egitto e al Qatar”.
Sul campo, intanto, due giornalisti e un civile sono rimasti uccisi in un raid israeliano nel sud del Libano. Tra loro ci sono la giornalista Farah Omar e il producer della troupe di cui la donna faceva parte. Secondo l’agenzia governativa di notizie libanese Nna, l’attacco mortale è avvenuto tra Tayr Harfa e Jebbin, nel settore occidentale della linea di fronte tra Hezbollah e Israele. Cinque i palestinesi, indicati come membri di Hamas, che sono stati uccisi da un drone nei pressi di Tiro mentre erano a bordo i un’auto. Altri media affermano invece che solo uno di loro era membro di Hamas. L’auto è stata colpita in pieno e i corpi sono rimasti carbonizzati.
Di “genocidio” e “crimini di guerra” da parte di Israele ha invece parlato il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, nel corso di una riunione virtuale dei Brics convocata per fare il punto sul conflitto. Il Sudafrica detiene la presidenza dell’organismo che riunisce anche Brasile, Russia, Cina e India.
Vincenzo Murgolo