La Sonoma State University (Ssu), scuola di arti liberali parte della California State University Network, è la prima istituzione accademica americana ad annunciare il boicottaggio accademico di Israele, come parte di un accordo raggiunto con gli studenti per sgomberare la tendopoli di protesta filo-palestinese nel campus. A darne notizia è stata la radio locale Ksro, ripresa da Haaretz e da altri media.
In Israele, intanto, il ministro della Difesa, Yoav Gallant, citato dai media, ha chiesto al premier Beyamin Netanyahu di “prendere una decisione e dichiarare che Israele non governerà la Striscia di Gaza con civili e che non ci sarà alcun governo militare”. Secondo Gallant, avere un apparato di sicurezza a Gaza il giorno dopo la sconfitta di Hamas comporterebbe costi non necessari di vite israeliane. “La fine della campagna militare”, ha spiegato Gallant, “deve essere accompagnata da un’azione politica. Il ‘giorno dopo Hamas’ può essere raggiunto solo con entità palestinesi che prendono il controllo di Gaza, con attori internazionali e l’istituzione di un governo alternativo al potere di Hamas”. “Questo, soprattutto”, ha detto ancora, “è l’interesse dello Stato di Israele”. Netanyahu, dal canto suo, ha replicato che “finché Hamas resta a Gaza, nessun altro governerà la Striscia, certamente non l’Autorità nazionale palestinese”. “Non sono disposto a passare da Hamastan a Fatahstan”, ha aggiunto riferendosi alla parte politica dominante nell’Autorità nazionale palestinese, ossia Fatah.
Hamas, per voce del capo del suo ufficio politico, Ismail Haniyeh, ha affermato che qualsiasi piano per il dopoguerra a Gaza che la escluda sarà respinto. Nella stessa dichiarazione, ripresa da ‘Times of Israel’, Haniyeh ha accusato Israele per l’attuale stallo nei negoziati per un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi.
Sul fronte militare, invece, è salito a tre il numero dei morti in un raid israeliano compiuto ieri sera nella città di Tulkarem, nel nordovest della Cisgiordania. Diversi arresti sono stati eseguiti nella stessa zona e nelle città di Betlemme, Bireh, Jenin, Nablus e Tubas. Raid delle forze israeliane sono stati segnalati anche a Hebron, Beit Ummar e Gerico.
Vincenzo Murgolo